domenica 5 aprile 2009

NOTTE DI OPERAIO


NOTTE DI OPERAIO

E' già notte,
vedo i cancelli serrarsi.
Siamo quelli del turno
e sgusciamo via
come tetre figure,
schiacciate tra
fatica e rumore.
I miei giovani anni!
Sono stati piallati,
rubati, ingialliti
dal mostro di fumo.
La mia linfa vitale,
succhiata dalle ore
obbedite e monotone.
All'alba guardo
sorgere il sole,
ma non scalda
più la mia pelle.

CANTO DI UN VEDOVO


CANTO DI UN VEDOVO
Non più giovane,
però eterna,
sotto le zolle brune,
custodita dai gigli,
nel puro bianco,
giacerai.
E, balsamo al mio dolore,
alla memoria chiamo
il tuo riso di zingara,
le tue pose attraenti,
il tuo canto d'amore.
E ti vivo,
quasi fossi qui,
ancora accanto,
non più giovane,
però eterna.

venerdì 3 aprile 2009

LADRO DI INFINITO



LADRO DI INFINITO


Dove giaci, uomo,

cultore dello spirito,

scrutatore del libro del cielo,

occhio ammirato

dei laghi e dei mari,

labbra in preghiera al vigore

dei vulcani e dei venti?

Dove corri, uomo,

amante di materia,

rapacità d'azione e

ventre vuoto di poesia?

La tua vita volge

in risa logore e amare.

Sei felice, uomo?

Ma colpevole è il tuo cuore,

oggi che trami

contro il tuo futuro!